Il Sambo è una disciplina di origine russa, nata in tempi relativamente recenti. Le origini di questo sport risalgono ai primi anni 20 del secolo scorso. Questo metodo venne concepito per addestrare i soldati dell’armata rossa dell’esercito sovietico e degli agenti della polizia segreta russa. Il Sambo nasce dall’unione di tecniche di provenienza diversa.
Infatti questa disciplina è caratterizzata da un bagaglio tecnico particolarmente ricco. Il combattimento si sviluppa sia a distanza, con tecniche di braccia e di gamba (combat sambo), sia nel corpo a corpo, dove sono previsti sbilanciamenti, sollevamenti, proiezioni e tecniche a terra che comprendono leve articolari, nel dettaglio leve articolarti alle gambe.
``Un uomo coraggioso, un vero guerriero non si misura dalle volte in cui cade, ma da quante volte si rialza.``
L’unione di differenti discipline:
il Sambo
Il Sambo deriva dell’unione di tecniche “prelevate” dalle lotte tradizionali tipiche di stati come Armenia (KOKH), Georgia (Chidoba), Azerbaijan (GULESH), Moldavia e Romania, Uzbekistan (KURASH) e Mongolia (Khapsagay).
Oltre a queste, nel Sambo vennero incluse anche tecniche derivanti da diverse arti marziali come il Judo e il Jiu Jitsu Giapponese, la Savate Francese, la Lotta Libera e quella Greco Romana, la Boxe Thailandese, il Wrestling e persino la scherma.
Gli “inventori”del Sambo andarono a prelevare le tecniche più indicate per sviluppare un sistema di combattimento corpo a corpo, efficace e potenzialmente letale, che permetteva di neutralizzare un aggressione in poche, semplici mosse.
Fra i pionieri del Sambo si ricorda Vasili Oshehepkov, che trascorse gran parte della sua vita in Giappone come allievo di Jigoro Kano fondatore del Judo,e Viktor Spiridonov, che impostò le tecniche su uno stile più agile e meno incentrato sulla forza.
Fra i due tuttavia non nacque mai alcuna forma di collaborazione diretta finalizzata allo sviluppo delle tecniche del Sambo, che comunque si integrarono fra loro grazie ad addestramenti “incrociati”.
Nonostante le basi del Sambo fossero state gettate da Oshchepkov e Spiridonov, il fondatore “ufficiale”della disciplina è considerato Anately Kharlampiev, che fu allievo di Oshchepkov.
Nel 1938 il Sambo venne ufficialmente riconosciuto nell’URSS come disciplina sportiva.
Il Sambo arrivò in Italia verso la fine degli anni ’70 attraverso la FILPI (l’allora Federazione Italiana Lotta Pesi Judo), ed attualmente è rappresentato dalla FILSAMBO (Federazione Italiana Lotta Sambo).
Poiché il Sambo è nato dall’unione di tecniche di provenienza tanto diversa ed eterogenea, questa disciplina è caratterizzata da un bagaglio tecnico particolarmente ricco.
Il combattimento si sviluppa infatti sia a distanza, con tecniche di braccia e di gambe, sia nel corpo a corpo, dove sono previsti sbilanciamenti, sollevamenti e proiezioni.
Le tecniche di controllo a terra sono numerose, e comprendono leve articolari (a spalle, anche, gomiti, caviglie, polsi e ginocchia), bloccaggi e strangolamenti. Affinché le tecniche possano essere eseguite in modo efficace, la preparazione fisica riveste un’importanza fondamentale. L’allenamento è mirato a sviluppare capacità come forza, velocità, esplosività, equilibrio e coordinazione.
Per via di queste caratteristiche il Sambo può essere considerato uno sport completo che fortifica il corpo ed allena la mente alla precisione dei movimenti, alla prontezza di reazione ed alla lucidità.
Sono molto importanti, infatti gli aspetti formativi insiti nell’insegnamento della disciplina, incentrati sulla collaborazione con gli altri, sull’autocontrollo e sul rispetto dell’avversario.
Il moderno insegnamento del Sambo non è finalizzato tanto a prevalere sull’avversario, quanto al contiuo miglioramento di sé stessi.
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